La luce e il vento arrivano piano, tra i rami. Si posano sul legno, scivolano sulle pareti di calce, s’insinuano tra le fibre dell’aria come un ricordo. Ho progettato questi due Lodge per Locanda Sandi, simili a legnaie, non per esistere nel paesaggio, ma con il paesaggio. Perché ogni linea, ogni ombra, ogni pausa potesse appartenere anche al bosco. Li ho pensati come fossero un respiro, un equilibrio fragile ma pieno di vita. Sono luoghi del necessari bisogno di riparo, del bisogno di rallentare, del bisogno di abitare ognuno la propria complessa esistenza. C’è in loro la semplicità che Tessenow cercava: non la povertà del gesto, ma la sua purezza. Non c'è nulla di superfluo: volumi semplici e chiari, proporzioni misurate, un tetto a due falde, il portico che accoglie. Essenziali, inevitabili. Senza retorica, senza esibizione. La bellezza non è nel disegno, ma nel suo equilibrio con la vita. Il legno di recupero racconta di altri luoghi, di mani che lo hanno già toccato. Le vecchie cementine decorate, portano la quiete e la lentezza del tempo. I coppi vecchi appartengono alla legnaia di campagna. Dentro, pochi oggetti. Un letto, tappeti sparsi, silenzio. Fuori, il bosco si muove, l’ombra delle fronde si agita, e l’architettura si muove con lui, Non per imitarlo, ma per ascoltarlo: le case dovrebbero essere come gli alberi: radicate! Ogni cosa qui ha un peso lieve. Ogni cosa vive nella sospensione tra costruito e naturale, tra rifugio e meditazione. Quando cala la sera, il legno si fa ombra e odora di pioggia, le grandi vetrate filtrano la luna che danza sui tappeti. E rimane soltanto il respiro del luogo: quel suono quasi impercettibile che dice che l’architettura, a volte, non serve a costruire, ma a sentire.
Valdobbiadene (TV)
Privato
Nuova costruzione - realizzato
Paolo Bornello
2025
Alessandro Trevisan
Paesaggio, Nuove costruzioni, Abitare
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