Roma
Intervento in sito monumentale - Realizzato
Progettare nelle Terme di Caracalla - E’ possibile progettare in maniera permanente dentro un monumento dotato di straordinaria potenza iconica, anche se (ma forse soprattutto se) assume l’immagine sublime di Rovina? E inoltre, siamo in grado di entrare in dialettica con la grande forza simbolica e spaziale del monumento, inserendovi positivamente la nostra cultura, il nostro vissuto e quindi anche una nuova lettura ed uso di questi grandi complessi storici?
Ogni volta che si entra alle Terme di Caracalla, si tenta di immaginare dove fosse l’acqua che la animava nell’antichità. L’acqua per nuotare, per fare attività fisica, dove trascorrere una giornata all’insegna del benessere. Dov’era l’acqua? Come si muovevano i numerosi avventori delle Terme, tra piscine e fontane? Cosa facevano? Praticavano infatti l’Otium per avere cura di sé nel corpo e nella mente, nelle piscine e nei giardini, camminando sotto il Peristilio o sostando in una delle due Biblioteche.
Lo Specchio d’acqua di grandi dimensioni (42 x 32 metri), in cui si riflettono le maestose architetture delle terme è il primo segno forte di architettura contemporanea volto ad innescare un processo di riqualificazione del sito archeologico a parco urbano integrato nel tessuto della città.
Una vasca dalla forma lineare, che riprende intenzionalmente le proporzioni della Natatio, linee semplici che, in un gioco di presenza e assenza, mettono al centro il monumento e il visitatore, con un palco sull’acqua che avrà la funzione di ospitare performance teatrali, conferenze, spettacoli di danza o concerti di musica classica.